“Fregio” (2020)
Methacrylate, neon, iron
cm. 60 x 160 x 10
L’opera “Fregio” 2020 nasce dall’interpretazione dell’etichetta Vin Soave, vino di produzione dell’Azienda Agricola Inama per risaltarne la singolarità. Diviene mezzo espressivo di giochi compositivi in cui il segno inciso si carica di suggestioni e la luce bianca dei neon, solida ma cangiante, valorizza e potenzia l’effetto.
L’etichetta è semplice, abbellita da un fregio tratto da un libro di disegni dell’epoca neoclassica e i caratteri sono seicenteschi.
Partendo dalle caratteristiche dell’etichetta e dalle nozioni del vitigno e dalle composizioni del terreno ho realizzato Fregio 2020. Il segno inciso su lastra in metacrilato trasparente riprende i tratti orizzontali e verticali che caratterizzano le tavole di disegno del seicento. La base in ferro è trattata con acido per creare l’effetto dei colori che richiamano il basalto e i minerali tipici del terreno in cui dimorano i vitigni della zona del Soave.
L’opera contempla il messaggio estetico e contemporaneamente trasferisce l’emozione sensoriale che scaturisce dal sorseggiare e gustare il vino, in armonia con il nostro essere.
L’arte, al netto dei nozionismi, ha lo scopo di agire sulla nostra tavolozza emotiva e di calibrare le tempeste, gli squilibri, le oscillazioni, i pieni e i vuoti che disegnano l’architettura del nostro animo. L’arte compensa, riassetta, livella, potenzia e mitiga. Come una splendida terapia contemplativa.
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