“CANAVE” (2010)
Metacrilato, neon
Varie dimensioni
Gioielli ispirati all’installazione
In Canavè, 2010, prende forma una distesa di canavacci incisi a mano, forgiando panneggi plastici ricamati, retti da un neon bianco che illumina la trasparenza del tessuto. La scelta del materiale ricade sul metacrilato, materiale a me caro per la sua consistenza “contrastante” di superficie definita, ma al tempo stesso leggera, e attraverso la cui trasparenza riesco a vedere oltre. Sono pizzi intagliati da una moderna Penelope, gesti rituali sinonimo di purificazione e un ottimo esercizio Zen che rivelano la natura fallibile e incolmabile del sentimento. Per quanto delicate, le opere di Laura Ambrosini non rientrano in un discorso di genere, si riferiscono anzi a un modo di sentire e pensare tipico dell’intimità. Un tessuto plastico maniacalmente decorato con disegni rinacsimentali, metafora di rinascita. E’ un drappeggio morbido, con una luce che illumina i sogni, le attese, le speranze. Ma anche segni incisi che trattengono la storia, la memoria. Un segno, dunque, un gesto che, ripetuto, riafferma l’autenticità romantica del sentimento rivelandone la natura, fallibile e incolmabile.
(Claudio Cravero)
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