“VIENI E’ TARDI” (2007)

Installazione: Metacrilato, neon, acciaio
cm 240 x 45 x 25

In una situazione di confine fisico e psicologico, dentro un alone magico di luce blu, compare un’altalena: è l’installazione di Laura Ambrosi, un meccanismo trasparente di metalicrati e neon, ma anche un modo per richiamare immediatamente uno spazio aperto al di là dei muri confinanti, per evocare i momenti del gioco e della voglia di toccare il cielo. L’altalena è però ferma, come paralizzata nei movimenti. Ma la natura dell’altalena, come quella dell’uomo, non scompare, è sempre lì, dentro di lei, insita materialmente nel suo corpo e nella sua vocazione di gioco in movimento. Anche per l’uomo fisicamente confinato, esistono una natura e una libertà che non saranno mai vincolate: la libertà di pensiero, l’unica espressione non condizionata, la facoltà di pensare in piena autonomia che, manifestandosi, dona alla stessa libertà un valore a tratti salvifico e consolatorio.
L’altalena è, comunque, la metafora della vita, la ricerca di equilibrio personale e in Vieni è tardi! (Come it’s late!) ripercorre semplicemente le parole che l’artista sentiva spesso quando giocava; era, infatti, l’imperativo che gli adulti le rivolgevano per riportarla nel loro mondo.
Racchiudendo in sé numerosi significati, Vieni è tardi! (Come it’s late!) cerca soprattutto di suscitare emozioni e sensazioni nello spettatore; l’altalena è infatti vuota perché a prendere parte al gioco è la sola mente. Quel bambino che è dentro ancora ognuno di noi non vorrebbe smettere mai di dondolarsi anche se è tardi, nonostante faccia buio e non sia più consentito giocare. E, anche da adulti, grazie alla luce delle due ‘corde’ tese, non cala il buio perchè, in fondo, “non è forse così tardi”. (Claudio Cravero)

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