“IL PIZZO NON Si PAGA” (2010)

Metacrilato, neon, foto

cm. 105x55x7

In Il pizzo non si paga, 2010, prende forma una tenda ricamata, retta da un neon bianco che illumina la trasparenza del tessuto. È un drappeggio morbido, con una luce che illumina i sogni, le attese, le speranze. Ma anche segni incisi che trattengono la storia, la memoria. Un segno, dunque, un gesto che, ripetuto, riafferma l’autenticità romantica del sentimento rivelandone la natura,
fallibile e incolmabile. (C. Cravero)
L’idea è di “finestra aperta”, aperta al mondo, in una terra senza mafia. Infatti la Sardegna è l’unica regione italiana nella quale la cultura mafiosa non è riuscita a mettere radici a causa del profondo senso di auto giustizia dei sardi. Storicamente la giustizia, attraverso la cultura pastorale guidata dal profondo senso dell’onore e della necessità della vendetta anche violenta, è sempre stata un fatto personale che non poteva essere delegato né allo Stato, né a qualsiasi gruppo di potere, compreso quello mafioso. E’ estranea perciò, ancora oggi, alla mentalità sarda la passività, l’accettazione rassegnata del torto e dell’umiliazione grave che hanno afflitto i territori della mafia. (dal libro di Pino Arlacchi “Perché non c’è la mafia in Sardegna. Le radici di una anarchia ordinata”)


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